EDITORIALE
Prosegue il racconto del percorso SIBaTer di molti piccoli Comuni del Mezzogiorno: il diario di bordo, le esperienze, le interviste agli amministratori comunali pubblicate nella playlist “La Parola ai Comuni” ci restituiscono il quadro dei Progetti Bandiera, iniziative di valorizzazione e sviluppo territoriale, che hanno dimostrato di possedere un elevato grado di fattibilità ma soprattutto di replicabilità, casi pilota che possono essere di ispirazione e guida ad altri territori con caratteristiche ed obiettivi di sviluppo analoghi.
Gli 889 Comuni del Mezzogiorno che lavorano sui temi della Banca delle Terre sono per il 90% di piccole e piccolissime dimensioni e si trovano in aree rurali, montane o interne e fronteggiano, fra le altre, le note criticità legate allo spopolamento e alla carenza di infrastrutture e servizi. Questi Comuni stanno sperimentando l’integrazione dei progetti di valorizzazione dei beni abbandonati in una strategia complessiva di sviluppo del territorio: il piano di valorizzazione del singolo bene guarda a tutte le risorse locali e, date le forti criticità di contesto, immagina forme di imprenditorialità caratterizzate da multifunzionalità nell’approccio proposto per la gestione dei beni messi a disposizione.
Proprio guardando a queste peculiarità, in collaborazione con IFEL e con alcuni Partner del Progetto SIBaTer, è stato realizzato lo scorso 25 febbraio un primo webinar sul tema del Microcredito come strumento a sostegno di strategie territoriali disegnate dai Comuni (i materiali presentati sono scaricabili dal sito). L’esigenza di sostenere iniziative imprenditoriali su territori o aree urbane periferiche che scontano carenze in infrastrutture e servizi e sono esposti a spopolamento pone il tema delle forme di sostegno, finanziario e non, ad amministrazioni e attori locali, perché le nuove imprese siano sostenibili non solo dal punto di vista ambientale e sociale, ma anche economico e durino nel tempo.
Per la realizzazione di uno degli obiettivi principali di una Banca delle Terre comunali, ovvero la generazione di opportunità di reddito e occupazione per i giovani in aree fragili, attraverso progetti di gestione sostenibile, anche dal punto di vista economico-finanziario, occorre sostenere il territorio. Una volta realizzata la ricognizione del patrimonio inutilizzato, bisogna che si stimoli la nascita di una domanda di gestione intorno ai beni censiti e la formulazione di proposte al Comune di progetti di valorizzazione da parte degli attori locali, favorendo l’incontro fra domanda e offerta. In che modo? Attraverso l’ingaggio degli attori rilevanti del Partenariato economico-sociale e individuando le risorse, non solo finanziarie, a sostegno delle iniziative imprenditoriali proposte: il microcredito può essere uno di questi strumenti, soprattutto quando introdotto in territori che scontano fragilità e criticità, e dove la riqualificazione fisica non è evidentemente di per sé sufficiente a generare sviluppo locale.
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