EDITORIALE
Il Progetto “Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre” (SIBaTer) è un intervento affidato a valere sul PON Governance (complementare) 2014-2020 ad ANCI (ed in parte alla sua Fondazione IFEL) per sostenere l’attuazione della misura Banca delle terre abbandonate e incolte nei Comuni delle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, e Sicilia).
L’obiettivo specifico del Progetto è quello di
incrementare la capacità istituzionale e amministrativa dei Comuni
, sia sul versante della conoscenza del proprio patrimonio di terre (censimento), sia su quello del rafforzamento della filiera amministrativa che ne consenta la “valorizzazione” per poi "affidarle" a giovani.
In estrema sintesi, parliamo di un
processo cognitivo
messo al servizio di iniziative di valorizzazione “sostenibile” del territorio, con gli obiettivi di stimolare l’economia locale e l’occupazione e determinare uno spostamento dell’azione pubblica verso attività e servizi più innovativi, capaci di innescare processi di sviluppo auto-propulsivo con metodo “place-based”.
Sono ovviamente escluse dal novero delle “valorizzazioni” le iniziative che comportino lo spreco di superficie o il consumo di suolo.
È importante cogliere come, con questo approccio, l’intervento di SIBaTer non si identifichi (o esaurisca) nel mero “trasferimento” ai Comuni destinatari di un determinato modello di buona pratica amministrativa limitata alla “mera” messa a valore di singoli cespiti. Ma intenda stimolare soprattutto la capacità dei soggetti locali stessi (prima pubblici, ma anche privati) a collaborare per produrre una visione condivisa di sviluppo territoriale nonché per generare un ambiente favorevole alla nascita di (conseguenti) percorsi di costruzione e di innovazione sociale, attraverso la produzione di beni collettivi che arricchiscano il valore degli
asset territoriali
, a partire dal patrimonio paesaggistico e dalla dotazione di terra.
Fra l’altro, questa “missione”, la si legge bene nelle molte esperienze di agricoltura innovativa e multifunzionale con cui SiBaTer si confronta, qualcuna raccontata già in questo numero e nel #1 di questa newsletter. Esperienze che enfatizzano, praticamente tutte, l’importanza della componente relazionale dell’economia locale, laddove per assicurare il successo degli investimenti promossi, insieme ad ineludibili fattori di mercato, si ritiene sempre necessario “spingere” sull’elemento di cooperazione fra soggetti individuali (imprenditori sociali, agricoli, turistici ecc.) e collettivi oltreché sulla produzione di “esternalità” utili allo sviluppo, quali infrastrutture digitali, servizi di ricerca e formazione, qualità sociale, culturale e ambientali, reti tra imprese, ecc.
È indubbio che il ruolo delle istituzioni locali, e dei Comuni in particolare, nella costruzioni di questo tipo di percorsi di valorizzazione sia decisivo; come determinante è la capacità del tessuto istituzionale (entrano qui in gioco anche unioni di comuni, ex comunità montane, GAL, aree-progetto SNAI, ecc.) di stimolare nelle comunità locali apertura, innovazione, cooperazione e ricerca delle soluzioni di crescita economica e sociale, le più “calzanti” per ciascun contesto territoriale, che decida con l’adesione al Progetto SIBaTer di misurarsi con questi temi.
Francesco Monaco - Project Manager SIBaTer
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