In una recente intervista ai referenti di due tra le principali centrali cooperative italiane, Confcooperative e Legacoop, partners del Progetto della prima ora, ci si interroga e ci si confronta sul tema: Cos’è esattamente una Cooperativa di Comunità?
Giuridicamente è a tutti gli effetti una cooperativa e ha come esplicito obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o che eleggono come propria.
Ma nella pratica si stanno sviluppando in assenza di una specifica normativa dedicata e affrontando fattori di notevole complessità, uno per tutti , ad esempio, l’assenza di codici ATECO multifunzione, con notevole aumento della burocrazia per la gestione dell’impresa cooperativa.
Noi di SIBaTer ci siamo confrontati con alcune Cooperative di Comunità con grande curiosità e interesse per i loro progetti. Quelle che abbiamo visto sono esperienze complesse di rigenerazione territoriale, di valorizzazione di tradizioni e di lavoro, di promozione di cultura e di competenze, di recupero di mestieri. In genere nei progetti delle Cooperative di Comunità tutte le attività sono compresenti e si rafforzano. E questo è il fattore che determina la capacità di rispondere alle esigenze e ai bisogni che emergono in queste piccole realtà, ma è anche la fonte della grande complessità cui si accennava prima.
Le esperienze analizzate nel contesto di SIBaTer hanno prodotto una prima serie di riflessioni del gruppo di lavoro, che vi proponiamo nell’articolo dal titolo:
Come sottolinea una recente ricerca di Euricse, tra i più rilevanti interventi “privati” orientati al sostegno e alla nascita di imprese di comunità, vanno ricordati i bandi promossi a livello nazionale dalle due principali centrali cooperative: Confcooperative e Legacoop.
È per questo che abbiamo deciso di parlare di Cooperative di Comunità con i nostri partners, rappresentati da Giuseppe Daconto di Confcooperative e Paolo Scaramuccia di Legacoop, in questa intervista “doppia”.