Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dlgs RED II che dà attuazione alla direttiva comunitaria 2018/2001 sulla “promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili” che entrerà in vigore il 15 dicembre 2021 si accelera il processo per il raggiungimento degli obiettivi verdi nazionali in coerenza con quanto stabilito a livello UE.
Nel complesso il decreto porta con sé importanti novità nella disciplina del settore, dagli incentivi alle rinnovabili elettriche e al biometano, alla promozione dell’utilizzo dell’energia termica da FER (fonti energetiche rinnovabili); dall’impiego dei proventi delle aste della CO2 per la copertura degli oneri in bolletta, alle norme per le nuove formule di autoconsumo; dalle semplificazioni burocratiche, alla disciplina per l’individuazione delle aree idonee per l’installazione di impianti; dagli obblighi per l’edilizia, alle misure per il teleriscaldamento.
Un’opzione interessante – già partita con il decreto milleproroghe 162 del 2019 che ha portato avanti una fase di sperimentazione – sarà quella della partecipazione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) a fianco ai gruppi di autoconsumo.
Dall’avvio della sperimentazione a oggi, sono 18 i progetti che hanno chiesto al GSE di accedere agli incentivi: 11 gruppi di autoconsumo (8 condomini e 3 edifici non condominiali, vale a dire con un unico proprietario) e 7 Comunità energetiche tra le quali figura anche la prima comunità energetica italiana: la Energy City Hall costituita il 18 dicembre 2020 a Magliano Alpi, un piccolo Comune in provincia di Cuneo.
Il ministero della Transizione ecologica (MiTE), entro la fine di febbraio, dovrà definire un provvedimento attuativo per la concessione di finanziamenti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili per lo sviluppo delle comunità energetiche nei piccoli comuni. L’obiettivo è la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia. Questo provvedimento del Mite dovrà anche indicare le condizioni di cumulabilità con gli incentivi tariffari già previsti.
Si entra così nel vivo dell’investimento che ha, come beneficiari prioritari, pubbliche amministrazioni, famiglie e microimprese in Comuni con meno di 5mila abitanti. L’obiettivo è l’installazione di circa 2mila megawatt di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità e auto consumatori. Secondo le stime del governo, la realizzazione degli interventi finanziati potrà produrre circa 2.500 gigawattora annui, contribuendo a una riduzione delle emissioni di gas serra stimata in circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.