Ad oggi sono 805 su 2550 i Comuni del Mezzogiorno raggiunti da servizi SIBaTer, beneficiari di affiancamento diretto e on the job, oppure che hanno ricevuto servizi di informazione specialistica o hanno avuto accesso agli output prodotti dalla Task Force SIBaTer e tra questi sono stati individuati attualmente 22 Progetti Bandiera: per il Molise sono i progetti di Pietracatella e Ripalimosani (CB), Busso e Baranello (CB) e Agnone (IS)
Si tratta di iniziative che hanno dimostrato di possedere un elevato grado di fattibilità per giungere all’affidamento dei beni censiti, dando concreta realizzazione ad uno dei risultati attesi della “Banca delle Terre”: la creazione di nuove occasioni di occupazione giovanile, attraverso attività imprenditoriali sostenibili, ma anche in grado di generare servizi e sviluppo per la comunità di riferimento, valorizzando e salvaguardando paesaggio, ambiente e risorse del territorio. Sono progetti con un alto grado di replicabilità, il cui valore aggiunto è rappresentato dall’integrazione in una strategia complessiva di sviluppo del territorio di riferimento, che guarda a tutte le risorse territoriali ed alla multifunzionalità dell’approccio imprenditoriale, coniugando agricoltura, custodia del territorio, valorizzazione culturale e turistica. L’unico approccio sostenibile, economicamente e socialmente, in Comuni di piccole dimensioni, soggetti a diverse criticità, dalle carenze nelle infrastrutture e nei servizi allo spopolamento.
Il Comune di Pietracatella, con il Sindaco Antonio Tomassone e il Comune di Ripalimosani, con la Vice Sindaco Annamaria Trivisonno, hanno avviato con piena convinzione questo percorso e con il supporto dei tecnici di SIBaTer sono arrivati a diventare Progetto Bandiera, con una visione strategica di sviluppo integrato del proprio territorio: hanno individuato terreni pubblici, anche destinati ad uso civico, non utilizzati, da affidare in gestione per la valorizzazione delle colture autoctone, in particolare grano e vite, potenziando nel contempo la filiera completa del grano. Un’agricoltura attrattiva anche per i giovani del territorio, in quanto ricorre a tecnologie innovative e introduce elementi di innovazione sociale. L’intenzione degli amministratori comunali è infatti quella di ottenere più risultati: oltre al recupero ad un uso produttivo di terreni pubblici in stato di abbandono, l’obiettivo è di formare nuovi giovani agricoltori e di includere soggetti fragili promuovendo attività di agricoltura sociale.
Un progetto di sviluppo locale e di ripristino del capitale sociale che i due Comuni intendono condividere con stakeholders e attori locali, nella convinzione che solo una rete di partners locali pubblici e privati possa dare gambe ad iniziative imprenditoriali multifunzionali, coerenti con le risorse disponibili ed i fabbisogni della comunità e, dunque, in grado di durare stabilmente nel tempo.
Per questo motivo, il prossimo passo è un confronto pubblico di partenariato, organizzato nell’ambito e con il supporto del Progetto SIBaTer, previsto per la metà di dicembre, che ha l’obiettivo di raccogliere indicazioni e valutazioni da Testimoni privilegiati, e soprattutto da Stakeholders ed Operatori locali, in un’ottica di programmazione dal basso e coprogettazione degli interventi legati alla valorizzazione. L’auspicio è di coinvolgere nel dibattito, fra gli altri, gli studenti dell’Istituto tecnico professionale di Riccia-Sant’Elia, vincitori del concorso “La macchina agricola che vorrei!”, ideato da Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani con FederUnacoma e Rete Istituti Agrari Senza Frontiere. Ed anche la Fondazione ITS D.E.MO.S. del Molise “Istituto Tecnico Superiore Alta Formazione per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy nel comparto Agroalimentare”, l’istituto no profit che annovera come partners enti locali, imprese, università, sistema scolastico e formativo, che supportano il coniugare piano formativo e esigenze del mercato del lavoro, attivando percorsi di tirocinio e ricoprendo il ruolo di formatori per lo svolgimento dell’attività didattica. Da parte sua, SIBaTer attiverà tutta la Rete di partenariato del progetto, dalle stesse CIA ed AGIA al mondo della cooperazione, a quello della ricerca con il CREA.
Il progetto di valorizzazione dei Comuni di Busso e Baranello riguarda bosco, aree e sentieri di proprietà delle due Amministrazioni comunali collocati sul «Monte Vairano». Dopo anni di abbandono, la volontà convinta delle Amministrazioni guidate dal Sindaco di Busso, Michele Palmieri, e dal neo eletto Sindaco di Baranello, Riccardo Di Chiro, è la promozione del recupero ad una gestione ecosostenibile di questo importante patrimonio boschivo-forestale, che annovera anche punti di interesse storico-archeologico, attraverso la realizzazione di percorsi naturalistici, interventi di valorizzazione dei fabbricati di pregio e delle evidenze culturali presenti nel bosco, sviluppando la fruizione culturale e turistica con servizi per escursionismo, degustazione tipicità locali e camping. Pure in questo caso l’idea è di condividere le prospettive di sviluppo con stakeholders ed operatori locali in occasione di un evento pubblico. Un’opportunità per i giovani del territorio, in un’ottica di programmazione dal basso, collaborazione e coprogettazione in partenariato fra pubblico e privato.
Valorizzazione ecosostenibile di «Colle dei Vitelli», tra percorsi naturalistici e tutela della biodiversità e della fauna selvatica, per una fruizione culturale che valorizzi le risorse del bosco, con interventi di ripiantumazione di specie autoctone, laboratori di ricerca e formazione, ma anche servizi per escursionismo e degustazione di tipicità locali: è questa l’idea di sviluppo portante del Progetto Bandiera di Agnone, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Daniele Saia. Le attività e i servizi che il Comune immagina di affidare e da realizzare nelle aree del bosco e nel fabbricato annesso, vanno dalla silvicoltura di pregio alle attività di ricerca e sperimentazione per recupero di specie autoctone, animali e vegetali; dalla realizzazione di laboratori di formazione e culturali alle iniziative per la fruizione a fini sociali dell’area; dalla realizzazione di un hub di servizi per la valorizzazione delle tipicità locali, attivando collaborazioni con allevatori e agricoltori del posto alle attività di turismo esperenziale, come ad es., laboratori di produzione in loco, degustazione prodotti tipici ed escursionismo guidato e tematico.
Infine, affiancamenti diretti sono stati attivati anche per i Comuni di San Pietro Avellana e Monfalcone nel Sannio, che sebbene si trovino ad uno stadio meno avanzato di attuazione, hanno tutte le potenzialità per realizzare i rispettivi progetti di sviluppo.
La neo eletta Sindaco di San Pietro Avellana (IS), Simona De Caprio, mutuerà il modello adottato dal Comune progetto bandiera SIBaTer di Sante Marie (AQ), con la regolamentazione e la valorizzazione del tartufo dei boschi di San Pietro destinati ad uso civico. Si tratta dell’istituzione di una “tartufaia sociale”, dove le attività di raccolta e vendita del tartufo generano benefici (anche economici), innanzitutto per la comunità locale titolare dell’uso civico. A tal proposito una delegazione dell’Amministrazione comunale di San Pietro Avellana si recherà a Sante Marie, per uno scambio di esperienze, realizzando il primo caso di tutoraggio e laboratorio collaborativo nella rete dei Comuni aderenti al Progetto SIBaTer.
Punta sulla messa a sistema delle risorse del territorio, del capitale umano e delle competenze, il progetto di valorizzazione dell’Amministrazione comunale di Montefalcone nel Sannio (CB). Il Vice Sindaco, Gigino D’Angelo, ha un’idea integrata di sviluppo del proprio territorio, dove il patrimonio naturalistico del Comune -costituito dal bosco ad uso civico, da alcune pareti da arrampicata e da alcune aree verdi con un laghetto per pesca sportiva- può essere valorizzato per attività ludico-ricreative, sportive e di escursionismo, rendendo più attrattivo il territorio per i fruitori, ma generando anche servizi alla comunità locale per il benessere, lo sport ed il tempo libero. Per questo il Comune intende avviare un’interlocuzione con associazioni sportive e culturali che operano professionalmente nel settore, per verificare l’interesse e la disponibilità da parte loro ad avviare attività di gestione di questi beni “comuni”. Nel contempo, l’Amministrazione comunale sta avviando una ricognizione delle seconde case non utilizzate per verificare la possibilità di potenziare i servizi di ricettività diffusa, così da completare il pacchetto di offerta turistica.
Tutti i Comuni contano in questo modo, attraverso il coinvolgimento delle comunità di riferimento e degli operatori locali, di ottenere anche risultati di freno allo spopolamento e di ripristino del capitale sociale delle loro aree, in particolare dei giovani, che risulta favorito dall’identificazione delle esigenze e priorità della comunità locale, in un’ottica di valorizzazione di tutte le risorse che connotano l’identità dei territori.