Recuperare in chiave storica, ambientale e turistica le vie della transumanza. Questo l’obiettivo dell’accordo di partenariato, firmato il 17 maggio da 8 Regioni, con la possibilità di allargare le adesioni, sul tema “Parchi, pastori, transumanze e grandi vie delle civiltà”, all’interno del programma delle Terre rurali d’Europa previste nella programmazione europea Agenda 2030.

L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto Parcovie 2030, presentato in videoconferenza dalla Conferenza dei Consigli regionali, nasce su proposta del presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo e vede coinvolte Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e Veneto.

L’obiettivo è tracciare le vie della transumanza millenarie, collegare quei percorsi ai giacimenti turistici, ambientali, enograstronomici, disegnare la storia millenaria delle regioni italiane e far diventare quella che era una attività tra le più umili, un elemento di economia e turismo sostenibile. Il progetto inoltre, guarda oltre i confini nazionali, perché, si cercherà di collegarsi ad altri paesi della Unione Europea per tracciare un nuovo paradigma di sviluppo dei borghi ricadenti nei percorsi della transumanza.

L’iniziativa rappresenta una nuova opportunità per valorizzare i territori rurali e montani, per investire in quel turismo lento che la pandemia ha fatto emergere, con una attenzione particolare al patrimonio storico architettonico e ambientale delle aree interne, rigenerando al contempo il sistema socio economico delle comunità locali e promuovendo nuova occupazione e green economy.

Gli interventi e le attività che si intendono realizzare, infatti, implicano il rilievo, il recupero e la valorizzazione delle aree di transumanza, realizzate attraverso interventi integrati di sistemazione, accessibilità e riuso, in termini di sostenibilità, ecologia e riequilibrio del dissesto del territorio.

Le azioni coinvolgeranno le comunità locali all’interno di una economia circolare per attività socio economiche, di tipo agro-silvo-pastorale, nonché del patrimonio storico e culturale, visitabilità e accoglienza turistica.

Leggi la notizia su ireporters.it