La Giornata mondiale della Terra che si celebra il 22 di aprile, istituita dalle Nazioni Unite nel 1970 per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del pianeta, è diventata l’occasione per raccogliere le idee e le azioni da mettere in pratica da parte dell’intera filiera agroalimentare.
In particolare, lo slogan di quest’anno (“Restore our Earth“) ha evidenziato l’importanza di agire per contrastare il cambiamento climatico in atto.
Tra le iniziative e le azioni messe in pratica dalla filiera a salvaguardia del pianeta e atte a sostenere la crescita e lo sviluppo agricolo, Cia-Agricoltori Italiani sottolinea come fondamentale l’accesso alla terra per i giovani agricoltori con un vero ricambio generazionale nelle campagne.
Cia-Agricoltori Italiani ricorda come la narrazione del ritorno dei giovani all’agricoltura sia spesso abusata: ancora troppe le difficoltà di chi aspiri a fare impresa, senza avere già una proprietà familiare alle spalle.
Quello della terra resta, ancora, il primo degli ostacoli per i giovani imprenditori agricoli. Per Cia il problema è da ascrivere anche a un sistema creditizio che non concede mutui di durata superiore ai 20 anni e non ha altri strumenti adeguati a supporto dei giovani imprenditori agricoli, cui spesso mancano anche le risorse da utilizzare come garanzie e le competenze necessarie per preparare i piani aziendali.
Secondo Cia, le difficoltà di acquisto di una proprietà per agricoltori under 40 devono essere affrontate dalla Politica agricola comune, che privilegia le agevolazioni a investimenti sullo sviluppo tecnologico per la produzione. Malgrado il recente innalzamento del livello massimo di aiuto al primo insediamento agricolo (da 70mila a 100mila euro), Cia auspica maggiori risorse per i nuovi entranti nel settore rurale nei triloghi sulla riforma della Pac post 2022, attualmente in corso.
Alla richiesta sempre maggiore di terra per fare impresa, Cia e i suoi giovani imprenditori (riuniti nell’Associazione Agia) hanno aderito al partenariato economico e sociale del progetto “SIBaTer – Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre” in partnership con Anci, per la valorizzazione dei beni non utilizzati in 8 Regioni del Mezzogiorno, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il progetto rappresenta uno stimolo all’insediamento dei giovani per la rivitalizzazione di territori marginali rurali, attraverso proposte imprenditoriali che valorizzino le terre del patrimonio pubblico, prevenendo il degrado geologico-ambientale del territorio.
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