Una villa confiscata alla mafia di proprietà del Comune di Bussolengo in provincia di Verona, concessa nel 2018 in comodato d’uso alla cooperativa sociale Hermete per 19 anni, è stata trasformata in un bike hostel sociale con 17 posti letto.
Il bene è stato requisito dalla magistratura alla fine degli anni novanta e dapprima il Comune di Bussolengo lo ha reso una Casa Famiglia. La casa però è stata abbandonata e dal 2018 è passata alla Cooperativa Hermete che l’ha chiesta in gestione per restituirla alla collettività e soprattutto per farne un punto di riferimento dei Neet, ragazzi che non frequentano più la scuola né lavorano.
Il luogo, che si trova nella fase finale della ristrutturazione effettuata dagli stessi ragazzi della cooperativa già coinvolti in progetti sociali ed educativi, nelle intenzioni diventerà in una prima fase uno spazio per incontri, manifestazioni, corsi di formazione e stage professionali, poi il primo bike hostel sociale presente sul territorio con 17 posti letto, una piscina, sale comuni e una cucina attrezzata per promuovere turismo coinvolgendo la comunità locale, i suoi servizi e le sue offerte.
La costruzione degli arredi interni della villa e una parte della sua ristrutturazione è stata eseguita – a partire dal settembre 2020 – dai ragazzi della cooperativa insieme ai giovani del progetto Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie nato per contrastare la povertà educativa e finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini. Le attività hanno seguito i principi dell’auto-progettazione del designer Enzo Mari che rispecchia completamente la metodologia della cooperativa sociale Hermete dell’imparare facendo, dell’autoimprenditorialità e del protagonismo giovanile.
Tra i servizi che verranno offerti dal Gabanel bike hostel ci saranno il noleggio di biciclette e le uscite esperienziali sul territorio, destinati a bambini, adulti e viaggiatori e tutte le attività vedranno coinvolti i giovani in difficoltà di inserimento lavorativo.
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