DOVE: San Vito dei Normanni (BR)
FORMA GIURIDICA: Progetto della Cooperativa sociale tipo B “QUALCOSA DI DIVERSO”
AVVIO DELLE ATTIVITÀ: 2017
NUMERO DI OCCUPATI: 18 dipendenti tra cooperativa e XFarm (6)
PROPRIETÀ DEI BENI: Pubblica su beni confiscati alla mafia
SITO WEB: https://www.xfarm.me/
DESCRIZIONE
XFarm – Agricoltura prossima è un progetto della Cooperativa Sociale di tipo B “Qualcosa di Diverso”, nata nell’ambito dell’esperienza del Laboratorio Urbano ExFadda di San Vito dei Normanni, nel cuore della Puglia (BR).
Nel 2012 il Laboratorio si propone come un innovativo spazio pubblico dove i cittadini, specie i più giovani, trovano condizioni favorevoli per imparare, mettersi alla prova, fare rete, lavorare. Singole persone, gruppi informali, associazioni e microimprese: sono questi i destinatari delle attività per la cui attivazione ExFadda mette a disposizione risorse come spazi, mezzi, relazioni, competenze, a volte denaro. All’interno di un ex stabilimento enologico di proprietà comunale, sono stati avviati diversi cantieri di progettazione partecipata e di autocostruzione coinvolgendo architetti, designer, artigiani, gruppi di cittadini e attivisti interessati alla rifunzionalizzazione creativa di quegli spazi.
Nell’ambito di queste esperienza nasce la Cooperativa sociale “Qualcosa di diverso”, con la quale il mondo di ExFadda si è ampliato verso attività di supporto, integrazione, formazione e avviamento al lavoro di persone con disabilità o soggetti svantaggiati (come ex detenuti o in esecuzione di pena esterna). Sono nati così i primi tre esperimenti di impresa sociale: un bar, un ristorante e l’azienda agricola XFarm.
XFarm nasce da un bando del Comune di San Vito dei Normanni (risorse a valere su POR Plurifondo 2014/2020 Puglia), con il quale la Cooperativa “Qualcosa di diverso” è risultata assegnataria nel 2017 della gestione, per un periodo di 10 anni, di 50 ettari di terreni agricoli confiscati alla criminalità (circa 35 ettari di oliveto e 10 ettari di vigneto).
L’obiettivo iniziale era quello di trasformare un’azienda simbolo di illegalità e insostenibilità ambientale – per l’utilizzo di pratiche quali riciclaggio di denaro, monoculture intensive e impiego massiccio di fertilizzanti di sintesi – in un’impresa agricola ‘Manifesto’ dal punto di vista sociale, ecologico e produttivo, capace di generare sia nuovo lavoro e al tempo stesso un miglioramento dell’ecosistema.
La rigenerazione del suolo, il corretto nutrimento delle piante, l’utilizzo di un’economia circolare, l’aumento della biodiversità, una produzione di qualità, inserimenti socio-lavorativi, eventi comunitari, formazione tecnica e ricerca scientifica, progetti agricoli ad impatto sociale promossi da giovani agricoltori, sono stati gli ingredienti per la costruzione di quello che ormai è un vero e proprio “hub rurale”, che intende dare il suo contributo allo sviluppo locale dell’Alto Salento.
XFarm intende promuovere la trasformazione dei prodotti a livello locale e la vendita diretta di prodotti agricoli tipici di qualità, come l’olio EVO e l’uva Lambrusco pugliese e prevede il ricorso massiccio a tecnologie digitali per l’ottimizzazione delle coltivazioni (es. sistemi di irrigazioni collegati a sensori).
Con la IV edizione del Bando Beni Confiscati 2019, promossa da Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara, XFarm si è vista aggiudicare un importo di quasi 500.000 euro per implementare le attività già in essere. Il nuovo progetto durerà 4 anni e dovrebbe generare 22 posti di lavoro (8 responsabili d’area, 12 operai, 2 trattoristi); sosterrà anche delle attività di ricerca con 1 borsa di studio annuale e supporterà finanziariamente e con percorsi di affiancamento, ogni anno, almeno 2 progetti agricoli innovativi ad impatto sociale, promossi da giovani imprenditori (a valere su un fondo dedicato).
Nell’ambito del nuovo progetto è prevista la produzione di leguminose e il pascolo razionale in consociazione con l’oliveto, oltre a un ettaro e mezzo di coltivazione a orticole; la realizzazione di ‘orti sociali’ e servizi di accompagnamento turistico al territorio e al bene; la creazione di una scuola di agricoltura organica e rigenerativa; un allevamento avicolo itinerante gestito da soggetti con sofferenza psichica; la produzione di preparati organici e minerali e degli orti comunitari.
La Cooperativa “Qualcosa di diverso” collabora anche con Libera Terra di Mesagne con cui ha avviato il progetto “Scuola radicale”, che prevede la selezione di 25 ragazzi pugliesi con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti per nuove idee imprenditoriali in ambito agricolo.
Nell’estate 2020 è stato organizzato anche un campo estivo con sezioni formative, lavorative e ricreative. Al mattino si partiva con il “Laboratorio architetture naturali” di Bari sull’ auto-costruzione attraverso il recupero di materiali di scarto. Poco prima di pranzo i volontari ripulivano la pineta, poi al pomeriggio Libera si occupava della parte formativa, con seminari sulla piaga del caporalato, delle mafie e altri temi affini, aggiungendo anche spettacoli teatrali a tema.
PER APPROFONDIRE
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