DOVE: Fallo (CH)
FORMA GIURIDICA: Cooperativa di comunità costituenda
AVVIO DELLE ATTIVITÀ: In corso di costituzione
NUMERO DI OCCUPATI: 4 soci fondatori + diversi soci utenti
PROPRIETÀ DEI BENI: Pubblico/privata
DESCRIZIONE
La costituenda Cooperativa di Comunità Fallo x future – Idee e pratiche per un nuovo Rinascimento territoriale, che avrà sede a Fallo in via Corso Umberto I snc (concessa in comodato gratuito dall’Amministrazione fallese), si prefigge lo scopo di sviluppare, produrre e commercializzare una serie di servizi e prodotti di e per la comunità fallese e limitrofa, per lo sviluppo locale del territorio del piccolo borgo montano della provincia di Chieti che domina la vallata del Sangro.
La cooperativa nasce per volontà di 4 soci fondatori del posto o legati al territorio per parentele e affetti, per produrre, insieme alle aziende locali e non, importanti cambiamenti, mettendo al centro il lavoro, la salvaguardia dell’ambiente, l’innovazione, un radicale ripensamento dei servizi per i cittadini e la promozione del territorio.
L’obiettivo è di determinare, con il contributo indispensabile dell’Amministrazione comunale, un’inversione di tendenza rispetto al fenomeno ormai dilagante di spopolamento e abbandono del patrimonio edilizio, dei terreni e delle coltivazioni.
Una “funzione” sociale ed economica che rimette in moto la comunità, ma anche un’opportunità per tutti quelli che vorrebbero tornare nel territorio, impegnandosi in attività di turismo sostenibile e agricoltura organica. Perché dire piccolo comune equivale a dire agricoltura di qualità. Vuol dire preservare il territorio dal dissesto idrogeologico e mettere al sicuro il paesaggio italiano.
L’idea imprenditoriale si realizzerà attraverso l’erogazione di una serie di servizi quali la gestione e manutenzione verde pubblico; la gestione e la promozione turistica della Riserva regionale del Sangro; la produzione di energia da fonti rinnovabili; il recupero e la messa a coltura di terreni incolti e abbandonati, avviata con il progetto SIBaTer, valorizzando in particolare la produzione autoctona del “fico nero” e “dell’olivo gentile”, con la lavorazione la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti tipici di tutto il patrimonio agroalimentare; il recupero e la messa a sistema della “Fallo old school”; il coordinamento delle attività ricettive in agriturismo, alberghi diffusi, b&b; la promozione di welfare sociale a favore delle persone più anziane residenti.
Attraverso la rete BAI Borghi autentici d’Italia, è prevista la partecipazione al progetto “2023 Anno del Turismo di ritorno – alla scoperta delle origini” per il sostegno del progetto di Rete Destinazione Sud, per promuovere il territorio di Fallo attraendo turismo e investimenti, favorendo l’export, gli incontri commerciali e creando collaborazioni stabili con i connazionali fallesi interessati alla ricerca delle proprie origini e a conoscere i posti della memoria.
Il mercato geografico e i clienti saranno i cittadini di Fallo e dei Comuni limitrofi, giovani e famiglie italiane e straniere che cercano un turismo esperenziale. L’obiettivo, partendo dal soddisfare le esigenze del mercato locale, è quello di espandersi attraendo turismo e investimenti, sia dai paesi europei che da oltre oceano, grazie anche alla rete dei fallesi che vivono all’estero
L’intento è quello di determinare un’inversione di tendenza rispetto allo spopolamento e all’abbandono del patrimonio immobiliare delle coltivazioni e dei terreni.
Gli elementi che sono stati presentati e il fatto che non esiste un progetto simile su tutto il territorio, oltre alla forte motivazione sia dei fondatori che degli utenti che dei sostenitori esterni, è alla base della riuscita del progetto.
L’idea è quella
- di occuparsi della salvaguardia di un territorio fragile ma al contempo ricco di attrattività naturale, valorizzandone l’offerta culturale, turistica ed enogastronomica;
- di portare nel borgo di Fallo, l’innovazione sostenibile, abitarlo, sperimentando l’economia collaborativa e la condivisione di spazi, beni e servizi;
- di lavorare in ambito socio-sanitario, prendendosi cura delle persone, costruendo esperienze di welfare comunitario in un borgo di poco più di 100 abitanti e offrire lo stesso servizio ai comuni limitrofi;
- di produrre energia da fonti rinnovabili con la costituzione di una comunità energetica;
- di mettere a disposizione alcuni dei terreni incolti da recuperare come vigneti per la produzione di vino locale al quale, col tempo, si potrebbe annettere una distilleria per la produzione di liquori;
- di coltivare il fico nero (specialità autoctona) e trasformarlo in conserve, la lavanda per la produzione di prodotti naturali per l’igiene della persona o anche solo per fornire le imprese che ne fanno uso.
PER APPROFONDIRE