DOVE: SAN LEO (Rimini)
FORMA GIURIDICA: Cooperativa di Comunità
AVVIO DELLE ATTIVITÀ: 2019
SITO WEB: https://www.fermentileontine.it
DESCRIZIONE
San Leo, Comune bandiera arancione Touring club italiano del Montefeltro, è un borgo arroccato da secoli su uno sperone di roccia, costituito da un pugno di case e meno di 100 abitanti raccolti intorno alla fortezza che domina la Valmarecchia vicino alla Repubblica di San Marino.
In questo luogo nell’autunno del 2018 la comunità intera si è trovata davanti a un serio problema: lo storico forno stava per chiudere. Gli abitanti del centro storico sarebbero stati costretti ad andare a comprare il pane fresco a 10 chilometri di distanza, nella frazione Pietracuta, dove vive la maggioranza dei 3000 abitanti di San Leo e assistere alla definitiva chiusura di un luogo identitario dove, negli anni, si erano costruite relazioni e persino risolti dei conflitti.
Così grazie all’impegno di una cinquantina di persone del paese e del territorio circostante è nata nel 2019 la Cooperativa Fer-Menti Leontine nella quale i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi con un unico scopo: produrre vantaggi a favore della comunità di San Leo e la Valmarecchia.
Il loro primo progetto è stato riaprire il forno perché era la necessità primaria. A causa del Covid il processo ha rallentato per poi ripartire e ad aprile 2021 è avvenuta la riapertura negli stessi locali in cui aveva sede il vecchio forno.
Il panificio ha 5 dipendenti, di cui 2 di San Leo. Lavora grani di una Cooperativa di Pennabilli, proprio per valorizzare tutte le risorse locali. Viene praticata anche la sostenibilità sociale, con la panificazione di giorno, per consentire a chi lavora di conciliare anche una propria vita sociale e comunitaria. Così il pane di San Leo, con lievito madre che permette di durare anche più giorni, si vende nel pomeriggio.
San Leo è sempre stata una zona consacrata alla mezzadria: proprietà di 20, 30 ettari coltivati a grano e foraggio, perché c’era molto allevamento di bovini e pecore. Poi tutto si è perso e nel fondovalle è arrivata la cementificazione e la costruzione di capannoni – per aprire aziende avicole e altre industrie -, che però oggi risultano abbandonati e vuoti. Ora c’è un alternarsi di qualche campo arato, alcuni terreni incolti e diversi boschi.
Anche il turismo della zona, nonostante il territorio sia apprezzato per le sue bellezze storiche e culturali, è troppo di giornata, mentre i soci della cooperativa ne desideravano uno diverso che arrivasse nel Montefeltro per apprezzarne e goderne le qualità.
E’ nato così, sempre ad opera di FER-MENTI, un sistema di albergo diffuso nelle case lasciate abbandonate, coinvolgendo anche lo storico albergo Castello e proponendo ai turisti un sistema di accoglienza inclusivo che permetta di valorizzare tutte le realtà del territorio.
A tal fine FER-MENTI sta costruendo una rete di esperienze da proporre ai turisti: si va dall’allevamento di capre “cashmere” di un giovane romagnolo che occupandosi dell’intera filiera, fino alla realizzazione artigianale dei capi, organizza visite guidate ai laboratori di filato; c’è poi un’azienda agricola che ha deciso di investire nell’allevamento di una razza autoctona il Grigione del Montefeltro, un maiale brado, da cui si ricava un prodotto d’eccellenza ed infine la bottega di restauro in piazza a San Leo di un socio della Cooperativa.
Da ultimo, proprio nell’anno (2022) dichiarato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite “International Year of Sustainable Mountain Development” (Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna), la Cooperativa FER-MENTI Leontine è diventata una delle 17 iniziative stimolanti – provenienti da tutta Europa- “capaci di guidare il cambiamento nelle aree montane“.
PER APPROFONDIRE
Intervista a Samuele Nucci
Video “Giovanni Teneggi sulla Coop.va di Comunità Fer-menti Leontine al webinar di FaLacosaGiusta”
Video “TR24 servizio del 25/06/2021 – Il Forno di San Leo”