In programma il 16 e 17 marzo prossimi, gli incontri pubblici di presentazione dei piani di valorizzazione avviati dai Comuni di Busso e Baranello (CB) ed Agnone (IS).
Si tratta di due degli oltre venti Progetti bandiera “SIBaTer” e riguardano il recupero e la valorizzazione dell’area di Monte Vairano per Busso e Baranello e del Colle Vitelli per Agnone.
Con la partecipazione dell’Unità di coordinamento SIBaTer e di alcuni attori rilevanti della rete di partenariato del Progetto, gli incontri hanno lo scopo di favorire il confronto fra Amministrazioni comunali e comunità di riferimento -stakeholders, operatori locali, mondo delle associazioni e delle imprese- rispetto agli obiettivi di valorizzazione di queste due aree di notevole pregio ambientale e naturalistico, rimaste inutilizzate da lungo tempo.
Il 16 marzo alle ore 15:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Baranello, si discuterà del recupero e della valorizzazione del compendio forestale, sito su Monte Vairano e costituito da oltre 400 ettari di boschi e due fabbricati rurali, di proprietà dei due Comuni di Busso e Baranello. All’interno della vasta superficie forestale, insiste anche un’importante area archeologica che costituisce un attrattore turistico attualmente non valorizzato. I due Comuni intendono affidare in gestione il compendio, a fini di valorizzazione ambientale e turistica, attraverso da un lato, la realizzazione di servizi ecosistemici in grado di tutelare le risorse naturali e la biodiversità dei luoghi; dall’altro, la promozione di attività di valorizzazione dei prodotti del bosco (frutti, funghi, tartufi,…etc.) e di attività turistiche, culturali e paesaggistico-ricreative, anche rivolte a soggetti fragili della collettività.
Il 17 marzo alle ore 10:00, presso Palazzo Bonanni ad Agnone, si parlerà invece del recupero di un’area di 40 ettari di bosco e pascolo, a forte valenza naturalistica e classificata come Zona di Conservazione Speciale di habitat naturali, con l’annesso fabbricato rurale. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è affidare in gestione l’area a chi proporrà un piano di recupero che preveda una gestione forestale sostenibile oltre alla valorizzazione della biodiversità, rivolgendosi ad operatori locali, enti di ricerca o enti del Terzo settore che vogliano realizzarvi servizi ecosistemici ed attività di ricerca per la conservazione della biodiversità e il recupero di specie autoctone animali, vegetali e della fauna selvatica.