L’Italia è passata, nel giro di pochi anni, da una realtà formata da persone senza spazi, a una di spazi senza più persone. Si costruisce con una velocità di consumo del suolo di 8 metri quadrati al secondo e l’urbanizzazione è cresciuta tra il dopoguerra e il 2000 del 400%, mentre la popolazione del 27%.

L’intervista a Roberto Tognetti direttore della Fondazione Riusiamo l’Italia, partner del Progetto SIBaTer, affronta il tema della rigenerazione dei territori attraverso il riutilizzo del patrimonio immobiliare e degli spazi, tra abitazioni e altri immobili pubblici e privati, inutilizzati o sotto utilizzati.

Si tratta di ex fabbriche e capannoni industriali dismessi, ex-scuole, asili, oratori e opere ecclesiastiche chiuse, cinema e teatri vuoti, monasteri abbandonati, spazi di proprietà delle società di mutuo soccorso e delle cooperative case del popolo, cantine sociali, colonie, colonie marine spazi comunali chiusi (sedi di quartiere, ospedali, scuole ed altri spazi di proprietà quali lasciti), stazioni ferroviarie impresenziate, case cantoniere non utilizzate, beni confiscati alla mafia, paesi fantasma.

Attraverso il riuso di spazi inutilizzati si prevede un abbattimento della disoccupazione giovanile di circa il 10%, un’occupazione creata di circa 95mila unità e un fatturato annuo generato di  circa 2,7 miliardi di euro.

Il tutto con effetti sull’ambiente rilevanti, quali in particolare: il consumo di nuovo suolo risparmiato pari a 15.23 km2 (circa 1/3 della città del Vaticano), l’assorbimento equivalente di CO2 pari a 300.000 kg, una potenziale applicazione degli standard urbanistici (Dm1444/68) con nuove aree verdi (forestazione urbana) di 1.000.000 m2 e una potenziale messa a dimora di 20.000 alberi con portamento di medio/alto fusto.

Fondazione Riusiamo l’Italia è un soggetto in grado di erogare servizi tecnico-strategici per il riuso temporaneo di spazi abbandonati e per la promozione della rigenerazione urbana che sia effettivamente espressione di progetti di comunità. Il metodo di lavoro prevede prioritariamente l’impiego delle potenzialità generative della piattaforma www.mappa.riusiamolitalia.it che si basa sul concetto di open source.

Non si tratta di un mercato di transazioni immobiliari, ma di uno strumento gratuito, per accelerare meccanismi di creazione del valore, processi che possono e devono essere innescati da attività anche di riuso temporaneo, riuso creativo, attività insomma dove sono i valori dei contenuti a ripristinare il valore dell’immobile e non il contrario.

La rigenerazione vera è sempre da intendersi dal lato della domanda, mettendo al centro le persone e le comunità, in modo che essi vengano prima degli oggetti (spazi, luoghi, edifici) da rigenerare. E’ sufficiente una provvista minima per iniziare, con somme che possono essere facilmente reperite anche a livello locale, per esempio nel dialogo con i principali soggetti pro-attivi, quali banche di territorio, fondazioni, imprese di spicco o anche la parrocchia potrebbe!

C’è ovviamente il fattore tempo: se pensiamo alle risposte da offrire alle giovani generazioni, l’orizzonte temporale si sviluppa in risposte da dare rapidamente.

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