Anche l’agricoltura europea entra a pieno titolo nel meccanismo dei crediti di carbonio.

La Commissione Europea ha pubblicato a dicembre 2021 la “Comunicazione sui cicli del carbonio sostenibili”, documento che rappresenta il preludio a un provvedimento legislativo che sarà presentato nel corso del 2022 in cui si riconosce formalmente fra gli strumenti di contrasto al cambiamento climatico il ruolo decisivo del carbon farming, ovvero il legame tra le attività agricole sostenibili e il sequestro di carbonio con conseguente riduzione delle emissioni.

Una decisione, quella di Bruxelles, che accoglie implicitamente gli appelli lanciati dalle associazioni e dalle organizzazioni di settore che, da tempo, premono per un sostegno normativo alle pratiche di sostenibilità nel comparto agricolo. Sia sul fronte comunitario che a livello nazionale.

Il documento fissa alcune azioni a breve e medio termine per sostenere e incrementare la dimensione del carbon farming e la protezione della biodiversità. Secondo le stime, le pratiche agricole di sequestro del carbonio dovrebbero garantire un risparmio complessivo pari a 42 milioni di tonnellate di CO2 in Europa entro il 2030.

Tre, nel dettaglio, le misure individuate per raggiungere l’obiettivo:

  • la promozione del carbon farming nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) e di altri programmi UE come LIFE e la missione “Soil Deal for Europe” oltre che attraverso finanziamenti pubblici nazionali e privati;
  • la definizione di metodologie standard di monitoraggio, reporting e verifica necessarie per garantire un’adeguata certificazione e permettere lo sviluppo del carbon market;
  • l’offerta di una gestione dei dati e di servizi di consulenza su misura per gli operatori del settore agricolo.

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