Lo scorso 2 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge per il contrasto dei roghi che hanno devastato il territorio italiano nei mesi passati.
Le misure adottate vanno nella direzione del rafforzamento delle azioni di prevenzione degli incendi boschivi e miglioramento della capacità di contrasto; inasprimento delle pene per chi commette incendi dolosi; lo stanziamento di maggiori risorse finanziare per potenziare la capacità operativa delle componenti dello Stato impegnate nella lotta ai roghi.
Il decreto affida al Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di stilare, con cadenza triennale, il Piano Nazionale per il rafforzamento delle risorse umane, tecnologiche, aeree e terrestri necessarie per una più adeguata prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, documento che andrà ad integrare la consueta pianificazione regionale.
A tal fine al Dipartimento della Protezione civile è affidata la ricognizione e valutazione di strumenti innovativi, quali tecnologie, anche satellitari, idonee all’integrazione dei sistemi previsionali, di sorveglianza, monitoraggio e rilevamento dell’ambiente; mezzi aerei ad ala fissa, rotante o a pilotaggio remoto; oltre a mezzi terrestri e formazione.
Viene così autorizzata – già nel 2021 – l’acquisizione di mezzi aerei e terrestri, attrezzature e strumentazioni utili alla lotta attiva agli incendi boschivi. L’acquisizione potrà avvenire con risorse aggiuntive a cui si affiancano le risorse disponibili nel PNRR nell’ambito degli interventi relativa alla Transizione ecologica.
Sono inoltre stanziati ulteriori 100 milioni nel triennio 2021-2023 in favore degli enti territoriali impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi Nell’ambito della Strategia per lo sviluppo delle aree interne (SNAI). Tali stanziamenti consentiranno di dare concreta attuazione a quanto previsto dai Piani antincendio boschivi approvati dalle Regioni, ed in particolare di contrastare l’abbandono di attività di cura del bosco; prevedere postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso; realizzare infrastrutture (ad esempio vasche di rifornimento idrico utili ad accelerare gli interventi di spegnimento degli incendi); predisporre vie di accesso e tracciati spartifuoco e manutenere le aree periurbane.
Il decreto inoltre inasprisce le sanzioni sia amministrative che penali e prevede il potere sostitutivo delle Regioni nel caso in cui i Comuni non provvedano ad aggiornare nei tempi previsti il catasto dei terreni incendiati. Come già avviene per il ravvedimento operoso previsto per i reati ambientali, si introduce un’attenuante per chi, prima dell’inizio del processo, provveda alla messa in sicurezza e, ove possibile, al ripristino dei luoghi, salvo che a provocare l’incendio doloso sia chi prestava servizio nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi.
Per un aggiornamento in tempo reale sugli incendi e per avere una fotografia della situazione aggiornata, si segnala infine il portale European Forest Fire Information System (EFFIS https://effis.jrc.ec.europa.eu/apps/effis.statistics.portal/seasonal-trend/EU/IT), che supporta i servizi responsabili della protezione delle foreste dagli incendi nell’UE e nei Paesi vicini, e fornisce ai servizi della Commissione europea e al Parlamento europeo informazioni aggiornate e affidabili sugli incendi boschivi in Europa Secondo le ultime statistiche la situazione in Italia fa registrare, negli anni 2008-2020, una Superficie bruciata media annua di 40.781 ettari; nel 2021 al 3 settembre erano andati bruciati 154.041 ettari.
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