Situazione critica per le specie e gli habitat che popolano il nostro Paese, nonostante l’Italia sia una delle nazioni europee con la maggiore ricchezza di biodiversità.
Sebbene tutelati da decenni, risultano in stato di conservazione sfavorevole il 54% della flora e il 53% della fauna terrestre, il 22% delle specie marine e l’89% degli habitat terrestri, mentre gli habitat marini mostrano status favorevole nel 63% dei casi e sconosciuto nel restante 37%.
Questi sono i dati che emergono dal rapporto ISPRA “Direttive natura 2013-2018 sintesi dello stato di conservazione e degli habitat di interesse comunitario”.
Il rapporto riguarda 336 specie di uccelli, 349 specie animali e vegetali, 132 habitat presenti nei nostri territori e nei nostri mari.
Ci sono inoltre 31 specie esotiche invasive, individuate come le più pericolose su scala europea, che però non sono state ancora oggetto di alcun intervento finalizzato al contrasto.
Una ricchezza di specie e habitat che in Italia è accompagnata da una elevata densità di popolazione, da una forte pressione antropica e un inarrestabile consumo del suolo.
In ambito terrestre, tra le pressioni che minacciano la nostra biodiversità, la principale è l’agricoltura seguita dallo sviluppo di infrastrutture e dall’urbanizzazione.
In ambito marino le attività di prelievo e le catture accidentali rappresentano le maggiori fonti di pressione accompagnate dall’inquinamento, dai trasporti marittimi e dalla costruzione di infrastrutture insieme alle attività con attrezzi da pesca che interagiscono fisicamente con i fondali.
I risultati fanno emergere la necessità di un maggiore impegno nella conservazione e gestione di specie e habitat in Italia, anche in riferimento agli obiettivi della nuova Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030.
Per approfondimenti
https://www.ehabitat.it/2021/08/27/ispra-rapporto-biodiversita-italia-dati-preoccupanti/