“I margini come spazio della sperimentazione, le utopie come geografia dell’inesplorato, le agricolture come arnesi del possibile. La comunità come scelta, l’unica per superare gli individualismi, dare valore alle differenze, ricomporre i conflitti senza tralasciarli”. E’ questo il punto di partenza della riflessione oggetto dell’iniziativa promossa dalla Case delle Agricolture Tullio e Gina, con il patrocinio del Comune di Andrano, che si svolgerà da 27 al 31 agosto prossimi a Castiglione d’Otranto. Il tema di questa decima edizione è la restanza intesa “come restare o tornare nei paesi che si spopolano con sguardo nuovo e non come “un’anima morta”, cogliendone le luci e le ombre, le opportunità e gli affanni”.
Il programma è fitto di impegni, racconti di esperienze, testimonianze, laboratori di studio, sessioni di ascolto e proposte, visioni di opere cinematografiche, mostre, momenti di dibattito pubblico a cui parteciperanno esperti, operatori, cittadini, amministratori, agricoltori, giovani e donne.
L’esperienza del Progetto SIBaTer, ed il contributo che questo può dare al ridisegno delle politiche di sviluppo nelle aree marginali del Paese, verrà raccontata nel corso del Dialogo organizzato venerdì 27 agosto sul tema: Spopolamento, politiche pubbliche per invertire la rotta a cui, insieme a Francesco Monaco, project manager SIBaTer-Banca della Terra (Anci-Ifel) e già coordinatore SNAI, parteciperanno Filippo Barbera, professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Torino e Piero Lacorazza, direttore di Civiltà Appennino. La discussione sarà coordinata da Tiziana Colluto, Presidente della Casa delle Agriculture.
Sono 779 i Comuni che hanno aderito al Progetto SIBaTer e che stanno realizzando la georeferenziazione del patrimonio di terre abbandonate di proprietà delle amministrazioni locali o di singoli cittadini.
Di questi più della metà stanno lavorando alla predisposizione dei piani di valorizzazione sostenibili previsti dall’art. della legge 123\2017 che istituisce la “Banca delle terre abbandonate e incolte”.
Sono invece circa 60 i Comuni e\o le aggregazioni di Comuni che hanno già avviato le procedure per l’affidamento dei cespiti, con procedure amministrative “aperte” e\o pratiche di co-programmazione e co-progettazione, recentemente validate anche dalla Corte Costituzionale. Mentre sono 47 i “progetti bandiera” selezionati, che entro l’anno, auspicabilmente saranno finalizzati alla creazione di nuova occupazione giovanile e di opportunità di restanza nei Comuni interessati.
Il Progetto, finanziato dal PON Governance, si sviluppa in tutte le regioni del Mezzogiorno ha trovato un’ottima accoglienza anche in Puglia. Nel Salento, oltre all’interessamento diffuso manifestato da tanti comuni organizzati anche all’interno dei Gruppi di azione locale, sono attualmente in affiancamento diversi progetti bandiera di cui sarà data notizia nel corso dell’iniziativa.