In Piemonte, una Comunità di Stupinigi, frazione del Comune di Nichelino, anche sulla spinta della crisi sociale causata dalla pandemia da Covid 19 ha ideato un forno solidale e collettivo per rispondere ai bisogni delle famiglie più fragili del territorio.
Il progetto denominato “Impastiamo umanità” si basa su una rete di persone costituitasi spontaneamente per collaborare come volontari alla lavorazione di farine da grani antichi, a seguire il processo di lievitazione naturale per arrivare ad infornare e distribuire un prodotto di qualità, secondo caratteristiche tradizionali.
Nell’ultimo anno proprio i volontari della comunità hanno ridato vita all’antico forno del paese rimasto inattivo dagli anni 50, restituendogli così una nuova vocazione sia ecologica che sociale.
La produzione di pane avviene con ingredienti di qualità secondo processi tradizionali e sulla base di un percorso collettivo e condiviso che parte dall’impasto e finisce alla distribuzione tramite incontro, conoscenza e racconti di vita delle famiglie più bisognose.
Il circuito è diventato virtuoso al punto che le stesse famiglie aiutate, a loro volta, si attivano per sostenere altri soggetti al fine di ridurre in primis l’emarginazione sociale e riconoscere le persone, come risorsa fondamentale.
L’iniziativa del Forno solidale, nata grazie alla collaborazione con la Cooperativa social farm Panacea, con il patrocinio del Comune di Nichelino e con il prezioso apporto del lavoro dei volontari, ha dimostrato la capacità di essere un progetto replicabile ovunque e adattabile a diverse tipologie territoriali.
Una delle realtà interessate a riprodurlo è risultata quella di Riace, piccolo comune dell’entroterra calabro in cui l’ex sindaco Mimmo Lucano ha manifestato l’idea di realizzare un vero e proprio “forno dei popoli” dove, attraverso la panificazione collettiva, le famiglie multiculturali racconteranno i loro territori di provenienza.
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